Il Glühwein o Vin brulè

Il Natale è un periodo particolare, fatto di sapori dolci, luci, addobbi e profumi invianti… Uno dei profumi più caratteristici del periodo natalizio è quello del Vin Brulè, noto anche come Glühwein nei paesi del Tirolo e nei paesi teutonici.

La sua storia parte da molto, molto lontano. Si spinge fino all’antica Roma, forse anche più avanti, fino ai greci. Anche loro solevano bere del vino speziato, spesso cotto, per scaldare la popolazione nei lunghi inverni. Il nome era “Condito Paradoxum“. Questo vino veniva “modificato” e “aggiustato” con spezie per cercare di correggerne il sapore… venivano così trattati molti vini dell’epoca, il cui sapore non era eccellente, per renderli bevibili. Anche il vino rancido soleva essere “trattato” allo stesso. Le spezie tuttavia erano molto costose, e il vino speziato diventava quindi  pregiato e, quindi, prerogativa dei più abbienti.

La storia comunque si evolve nel medioevo, in cui il vino aromatizzato veniva bevuto freddo. Più tardi, venne aggiunto al vino zucchero e miele, per migliorarne l’acidità, il che gli conferì anche una maggiore durevolezza, visto che entrambi sono dei buoni conservanti.
Il vino aromatizzato torna quindi ad essere caldo e comincia ad essere visto come una “panacea per tutti i mali”. Del resto, il medioevo era famoso per trovare ovunque panacee che risolvevano i problemi più disparati.. Nel caso del vino caldo aromatizzato, però, non avevano poi tutti i torti: le spezie cotte come la cannella e il cardamomo, una volta cotti, rilasciano olii essenziali che aiutano la digestione, danno senso di pienezza, e “rendono di buon umore”. Per non parlare del fatto che il miele in una bevanda calda aiutava a lenire il mal di gola e leniva i sintomi di raffreddori e influenze. Insomma, non era ovviamente una panacea, ma era una buona tisana contro i malanni e i piccoli fastidi quotidiani.

Un’altra pista porta alla Sassonia, e precisamente ad August Raugraf von Wackerbarth, uno storiografo tedesco. Questo fatto è alquanto curioso, come scrive appunto il Referatsleiter im Sächsischen Staatsarchiv (capo dell’ufficio referente nell’archivio dello Stato Sassone), Nils Brübach:

 “Si è sempre detto che ha cercato di fare oro, che era stato un alchimista, ma questo è sbagliato, e l’unica raccolta di ricette nella tenuta è questa collezione di ricette per il miglioramento del vino e bevande miscelate a base di vino.”

L’archivista di Dresda è affascinato da August Josef Ludwig von Wackerbarth (1770-1850), uomo altamente istruito, che ha voluto lasciare le sue conoscenze al mondo e per Brübach, con il suo stile di Illuminato, sembra “essere fuori del tempo”.
Brübach stesso si avvicinò alla ricetta per la produzione di vino speziato. Essa recitava:

“Per una pentola – che è circa un litro oggi – vede quattro melanzane (ciascuna di circa  60 grammi),  cannella, due radici di zenzero, Anice stellato, un melograno, un noce moscata, un cardamomo e un Gran (ora circa 60 milligrammi) di zafferano. Il tutto deve essere poi affinato con zucchero o miele.”

Per chi fosse interessato, il castello di Wackerbarth è ancora oggi una cantina. Lì naturalmente sono ancora tutti orgogliosi della ricetta del 1843. Per quanto non incontri più il gusto odierno del consumatore è comunque considerata la più antica ricetta tradizionale conosciuta del Glühwein.

Oggi il Vin brulè ha ovviamente una ricetta ben diversa, ed ha anche una funzione sociale che è ben altra rispetto al passato. Oggi lo troviamo, con il suo inconfondibile profumo di cannella, in tutti i mercatini di Natale del mondo. I bicchieri in cui è servito recano spesso stampato l’anno e il nome della città in cui il Glühwein è stato preso, e tanti fanno di questi bicchieri veri e propri souvenir, creando veri e propri ricordi di viaggio.

Molte persone hanno addirittura intere collezioni di questi bicchieri… e per tanti: “non è davvero Natale, se prima non hai bevuto un sorso di Vin brulè.”

 

Siete curiosi su come si prepara oggi il Vin brulè? Vorreste provare a farlo in casa? Eccovi quindi la ricetta tradizionale!

(inoltre, se proprio non siete portati per la cucina ma il Vin brulè vi piace molto e avete voglia di berlo in casa, al calduccio, magari prima di andare a letto, vi sono molti supermercati che lo vendono già pronto o vendono semplicemente le spezie già pronte e dosate per poterlo fare in casa senza alcuna difficoltà.)

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.